
GRUPPO MINISTRANTI
U.P. GAMBELLARA E SORIO

Campo Chierichetti - ed. 2015
Ehilà, ragazzi! Anche quest’anno formativo si è concluso con il Campo Ministranti, che si è svolto a Torino (TO) da sabato 30 a domenica 31 maggio e che ha visto partecipare 19 ragazzi e ragazze della nostra U.P. e i loro genitori.
Dopo essere partiti super puntuali da gambellara alle 6:30 del mattino di sabato 30 maggio, abbiamo fatto una breve sosta in un autogrill nei pressi di Milano: aperta una tavola nel parcheggio dell'autogrill, ci siamo dedicati ad un'abbondante colazione casereccia!
Giunti a Torino, abbiamo svolto tutte le formalità per vedere la Sindone e ci siamo messi in coda, assieme agli altri pellegrini arrivati in città. Dopo più di un’ora e mezza di coda, finalmente entriamo nel Duomo di Torino, la bellissima cattedrale di s. Giovanni Battista, il patrono della città, e ci troviamo davanti alla Sindone, il telo che porta impressa l’immagine del corpo di Gesù deposto nel sepolto. Qui, ci siamo fermati per un breve momento di preghiera silenziosa.
E poi via, ai Giardini Reali per il pranzo al sacco (e per giocare un po’…), prima di ripartire alla volta del Museo Egizio. Terminata la visita, abbiamo cenato presso una scuola elementare della città e siamo partiti alla volta della Basilica di Superga, dove abbiamo pernottato.
Il Campo Ministranti ha trovato il proprio culmine nella S. Messa celebrata nella Basilica di Superga la mattina della domenica. Qui, cinque nostri ragazzi hanno prestato servizio (la Basilica non disponeva di altre vesti liturgiche...) e gli altri ragazzi con i genitori hanno animato il canto. Dopo la S. Messa, abbiamo visitato la Basilica, le Tombe Reali e il monumento al Grande Torino, la squadra di calcio scomparsa nella Tragedia di Superga nel 1949. Dopo il pranzo e una foto di gruppo, siamo scesi al Parco del Valentino, dove abbiamo camminato dentro il (finto) Borgo Medievale e abbiamo visto la Fontana dei Mesi. Da lì, siamo partiti alla volta del centro storico, dove abbiamo visto i principali monumenti della città.
Sindone: ma cos'è?
La Sindone è un lenzuolo di lino tessuto a spina di pesce lungo 4,41 m e largo 1,13 m.
La Sindone contiene la doppia immagine, accostata per la testa, del cadavere di un uomo morto in seguito ad una serie di torture culminate con la crocefissione.
L’immagine è contornata da due linee nere strinate e da alcuni rattoppi: sono i danni causati dall’incendio avvenuto a Chambéry nel 1532 d.C.
Secondo la tradizione, si tratta del lenzuolo citato nei Vangeli che servì per avvolgere il corpo di Gesù nel sepolcro. Questa tradizione, anche se ha trovato numerosi riscontri dalle indagini scientifiche effettuate, non può dirsi definitivamente provata. Certamente, invece, la Sindone rappresenta un rimando diretto e immediato che ci aiuta a comprendere e meditare la Passione di Gesù. Per questo motivo, san Giovanni Paolo II l’ha definita lo “specchio del Vangelo”.
La visita alla Sindone
Sabato 30 maggio, alle 11:30 del mattino, dopo quasi cinque ore di viaggio in pullman, siamo arrivati ai Giardini Reali di Torino, dove inizia il percorso che porta i pellegrini alla Cattedrale di san Giovanni Battista, dov’è conservata la Sindone. Poiché il nostro ingresso era previsto per le 12:30, ci siamo fermati al parco e abbiamo giocato con la palla.
Dopo quasi un’ora e mezza di coda, siamo entrati in un gazebo, dove ci hanno fatto vedere un filmato di spiegazione della Sindone.
La Sindone è un lenzuolo: infatti, in greco, “sindon” significa “lenzuolo”. La Sindone è il lenzuolo che sembra abbia avvolto il corpo di Gesù quando è stato deposto nel sepolcro.
Dopo il video, siamo finalmente entrati in chiesa, dove era esposto la Sacra Sindone. Per me è stato davvero emozionante, nonostante la lunga attesa mi abbia stancato.
Alessio Maule
Il Museo Egizio di Torino
Il Museo Egizio di Torino, il secondo più importante al mondo dopo quello de Il Cairo, fu fondato nel 1824, con l’acquisizione, da parte di Carlo Felice di Savoia, di un’ampia collezione di opere raccolte in Egitto da B. Drovetti, il quale aveva seguito Napoleone in Egitto durante la sua guerra contro l’Inghilterra in Africa.
Nelle sale del Museo Egizio, da poco riprogettato, sono esposti circa 3’300 reperti, mentre altri 26’000 reperti sono conservati nei magazzini per necessità conservative o di studio.
L’ultima importante acquisizione del Museo è il tempietto di Ellesija, donato alla Repubblica Italiana dall’Egitto nel 1970 per il significativo supporto tecnico e scientifico fornito durante la campagna di salvataggio dei monumenti nubiani, minacciati dalla costruzione della diga di Assuan.
da it.wikipedia.org
La visita al Museo Egizio
Sabato 30 maggio, dopo la visita alla Sindone e il pranzo, siamo andati a visitare il Museo Egizio.
Quando siamo entrati, dopo aver pagato il biglietto, ci hanno dato delle radioline con le cuffiette per ascoltare le spiegazioni della guida nelle diverse sale del museo. Per fortuna, perché c’era un sacco di gente e un grande baccano!
La prima cosa che abbiamo visto è stata lo scheletro di un uomo rannicchiato e, vicino, la cesta che conteneva i suoi effetti personali.
Poi, abbiamo visto i diversi tipi di tomba e di sarcofago che sono stati usati nei diversi “regni” (i diversi periodi) che hanno scandito la storia dell’Egitto.
Un’altra cosa che abbiamo visto sono state due mummie che sono state sbendate per mostrare il corpo mummificato (ad alcuni vedere i corpi mummificati ha fatto impressione!).
Alla fine, abbiamo visto una serie di statue di dei e faraoni, la più alta delle quali era di ben 4 metri e 15 centimetri.
Paolo Bruzzo
Real Basilica di Superga
La Basilica di Superga venne costruita sull’omonimo colle a est di Torino per volontà del re Vittorio Amedeo II come ringraziamento alla Madonna per la vittoria sulle truppe franco-spagnola che, nel 1706, avevano assediato Torino. Il progetto della Basilica fu affidato all’architetto messinese Filippo Juvarra nel 1711. La Basilica fu consacrata nel 1731, alla presenza del re Carlo Emanuele III di Savoia.
La Basilica.
Le dimensioni della chiesa, che presenta una pianta circolare, sono imponenti: è lunga 51 metri e la cupola in stile barocco è alta 75 metri. Il pronao (il portico all’ingresso della chiesa) richiama quello del Pantheon di Roma. Ai lati della cupola, si elevano due campanili. All’interno, si trovano bellissime statue e bassorilievi dei fratelli Collino.
Le Tombe Reali.
A Superga sono seppelliti i membri della casa Savoia morti prima dell’Unità d’Italia. Le spoglie sono conservate in una cripta sotterraneo riccamente decorata.
Il Parco del Valentino
Il Parco del Valentino (421’000 m2) è uno dei parchi pubblici di Torino, situato lungo il fiume Po.
L’origine del nome è incerta. Sembra che vi fosse una antichissima cappella intitolata a san Valentino, dov’era conservata una parte delle reliquie del santo. Non è chiaro se la cappella cadde in disuso o venne distrutta, ma le reliquie furono portate nella vicina chiesa di san Vito.
Tra il 1630 e il 1660 venne eretto il Castello del Valentino, che i Savoia usavano come residenza estiva e il parco divenne un raffinato giardino. Fu solo nell’Ottocento, grazie al paesaggista francese Barrillet-Dechamps che il parco assunse l’aspetto attuale.
In occasione dell’EXPO del 1884, venne realizzato il (finto) Borgo Medievale sulla parte sud del parco. Il borgo doveva riproporre gli stili architettonici ispirati ai castelli medievali piemontesi e valdostani. Il borgo ha anche una piccola rocca visitabile.
Il Parco del Valentino ospita anche altre opere artistiche:
- la Fontana dei Mesi, un imponente monumento di Carlo Ceppi costituito da una grande vasca in stile roccocò circondata dalle statue rappresentanti i dodici mesi;
- l’Arco di Trionfo posto all’ingresso nord, eretto nel 1930 e dedicato all’Arma d’Artiglieria;
- la statua equestre di Amedeo I, eretta nel 1902;
- la statua di Massimo d’Azeglio, eretta nel 1873.
Il Borgo Medievale
Domenica 31 maggio, dopo pranzo, abbiamo lasciato la Basilica di Superga e ci siamo diretti al Parco del Valentino. È un parco immenso e bellissimo: sulle panchine ci sono statue di gatti, coppie di lampioni innamorati, un pescatore che dorme tranquillo.
Attraversato il parco, si giunge al (finto) Borgo Medievale, che venne costruito per l’EXPO di Torino del 1884. Tuttavia, è molto realistico: è tutto circondato da mura e la porta principale presenta un grande ponte levatoio sostenuto da due grosse catene. Nel borgo si trovano numerosi negozi che vendono souvenir e libri. In uno si possono persino trovare abiti e armature medievali (Nicolò ne voleva una...!).
Dopo aver visitato il borgo, ci siamo diretti alla Fontana dei Mesi: una grande fontana circondata da statue che rappresentano i dodici mesi. Io e Nicolò ci siamo fatti una foto sotto la statua che rappresenta il mese di settembre.
Abbiamo ripreso il pullman e ci siamo diretti al centro di Torino per visitarne i principali monumenti. È stato un pomeriggio fantastico. Mi sono divertita molto.
Giulia Maule
Il convento.
Dietro la Basilica fu costruito il convento dove, dal 1996, vivono i Servi di Maria (gli stessi che troviamo anche a Monte Berico e in molti altri santuari mariani). Dal chiostro del convento (il giardino interno) si accede alla Sala dei Papi, in cui è conservata l’unica raccolta al mondo di ritratti su tela di tutti i papi della storia. In origine, questi dipinti rappresentavano la copia dei mosaici rotondi che si trovavano nella Basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma. Quando nel 1823 la Basilica fu distrutta da un incendio, i papi la ricostruirono e, assieme alla Basilica, ricostruirono anche i mosaici con i volti dei papi. Poiché a quel tempo non esistevano le fotografie, per rifare i mosaici i papi copiarono le copie che si trovavano a Superga.
Monumento a Umberto I.
Fuori dalla Basilica, sul piazzale a destra della chiesa, si trova un monumento dedicato al re Umberto I di Savoia, ucciso in un attentato a Monza nel 1900. Il monumento consiste in una colonna corinzia sormontata da un’aquila trafitta da una freccia. Alla base della colonna si trova un guerriero celtico, che simboleggia la città di Torino.
La tragedia di Superga.
Il 4 maggio 1949 avvenne la tragedia di Superga: l’aereo che trasportava la squadra del Grande Torino, in ritorno da Lisbona, si schiantò sul retro della Basilica senza lasciare sopravvissuti.
da it. wikipedia.org
La S. Messa nella Basilica di Superga
Domenica 31 maggio abbiamo visitato la Basilica di Superga e partecipato alla s. Messa.
La Basilica di Superga è un miscuglio di altri monumenti: è rotonda come il Pantheon a Roma, la sua cupola è una copia più piccola della cupola di s. Pietro a Roma e le colonne del porticato esterno sembrano progettate da Palladio. Poi, è stata costruita su una collina, quindi il panorama di Torino è bellissimo.
Io ho avuto la possibilità di fare il chierichetto alla Messa: le vesti erano bianche con strisce rosse (che eleganti!) e mi sentivo a mio agio. Tutto è filato liscio senza errori.
Alcuni nostri genitori, poi, hanno animato la Messa con i canti: anche loro bravi, come sempre.
Per noi che abbiamo fatto i chierichetti è stato un onore servire a Messa a Superga… ma anche la Basilica ha avuto la fortuna di avere noi come chierichetti!!!
Niccolò Pasetto

Campo Chierichetti - ed. 2014
Ebbene sì, ragazzi! Anche quest’anno formativo si è concluso con il Campo Ministranti, che si è svolto a Transacqua (TN) da venerdì 09 a domenica 11 maggio e che ha visto partecipare 14 ragazzi e ragazze della nostra U.P. e alcuni loro genitori. Il tutto è nato come una sfida a superare in quantità e qualità l’uscita che abbiamo fatto l’anno scorso a Castelcerino di Soave. E sembra che ci siamo riusciti!
Dopo una foto di gruppo nel cortile della Canonica di Gambellara, abbiamo preso armi e bagagli (o, per meglio dire, valigie e macchine) e siamo partiti alla volta di Transacqua. Una volta arrivati e aver preso confidenza con le “regole della casa”, il Campo Ministranti era davvero iniziato.
È stato un susseguirsi di attività per i ragazzi (e passeggiate per i genitori) e momenti di gioco, il tutto condito dalla visione del film Dragon Trainer (sera di venerdì 09) e dalla premiazione dei vincitori del Torneo dei Chierichetti attorno al falò (sera di sabato 10 - vedi i due articoli a pagina 3).
Le attività proposte ai ragazzi, così come la visione del film Dragon Trainer, erano incentrate alla scoperta delle caratteristiche positive di ciascuno di noi, caratteristiche che ci fanno essere una squadra, che ci fanno essere un gruppo e, nello specifico, un gruppo di ministranti. Il gioco, dal canto suo, ha suscitato lo spirito di squadra e la fantasia dei ragazzi. Non va, poi, dimenticata la musica, che ci ha accompagnati durante il campo e che ha messo in luce lo spirito “ballerino” di alcuni ragazzi.
Il Campo Ministranti ha trovato il proprio culmine nella S. Messa celebrata a Fiera di Primiero domenica 11. Qui i nostri ragazzi si sono uniti ai ministranti del luogo, che li hanno accolti con favore nella comune passione del servizio alla S. Messa. Dopo una capatina al parco giochi, ci siamo riuniti per il pranzo conclusivo del campo, a cui è seguita una scrupolosa pulizia degli ambienti, prima di dire: “Arrivederci Transacqua!” e partire per tornare a Gambellara, dove abbiamo trovato ad aspettarci i genitori e i ragazzi che non sono riusciti a partecipare al campo. Che dire: un’esperienza memorabile!


